Oggi si sono aperte le porte del processo per la morte di Laura Ziliani. Tre gli imputati: le due figlie e il fidanzato di una di loro.
Si terrà la prima udienza per il processo sull’assassinio di Laura Ziliani, l’ex vigilessa di Temù. Imputate due delle tre figlie della vittima ed il fidanzato di una di loro. Durante il primo processo, verranno sentiti i primi sette testimoni. Tra questi la madre ed il compagno di Laura Ziliani.
Il fatto è accaduto a Temù, in alta Valle Camonica nel maggio 2021. Ad un anno dall’omicidio Ziliani, Mirto Milani ha confessato l’omicidio dell’ex vigilessa residente a Temù, in provincia di Brescia. L’interrogatorio si è svolto in carcere, dove l’assassino si trovava dal 24 settembre insieme a Paola e Silvia Zani, entrambe figlie della vigilessa uccisa. Nella giornata di oggi, giovedì 27 ottobre, inizia il processo in Corte d’Assise a Brescia.
La ricostruzione dei fatti
Il fatto è accaduto l’8 maggio 2021, verso mezzogiorno. È stata la figlia minore della vittima, Silvia Zani, ad allertare le autorità competenti. “Mamma è uscita di casa da sola verso le sette circa per andare a fare una passeggiata a Villa Dalegno. Non aveva il telefono e sarebbe dovuta rientrare alle dieci perché dovevamo andare insieme alla discarica per smaltire vecchio materiale”. Sono queste le dichiarazioni fatte dalla figlia della vigilessa ai carabinieri al momento della denuncia.
Gli imputati in sede di processo sono due delle tre figlie della vittima ed il fidanzato di una di loro. Le due figlie, di 28 e 19 anni, insieme a Mirto Milani, sono tutti accusati di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Stando alle ricostruzioni dell’omicidio, e alla brutalità dell’atto, pare ci sia anche la premeditazione.
La dinamica dei fatti è questa: la vittima sarebbe inizialmente stata stordita con alcuni farmaci, per poi essere soffocata con un oggetto morbido, come ad esempio un cuscino. Il medico legale conclude: “ritrovata in prossimità dell’argine del fiume Oglio e ricoperta da materiale sabbioso con il disseppellimento del cadavere avvenuto a seguito di un’onda circa tre giorni prima del rinvenimento”.